21 dic 2006

Donne dagli occhi grandi

E' il titolo di un libro di Angeles Mastretta che fa parte di un filone letterario che amo, quello delle "donne che scrivono di donne", come la Mastretta appunto, come Marcela Serrano, Isabel Allende, la Maraini, Aleramo, Austen, Dickinson, Bronte, Manchu e tante altre che in tempi e modi diversi hanno narrato il loro essere donna. Donne con occhi grandi, spalancati sul mondo e dentro la loro anima che hanno condiviso la loro interiorità raccontando vite, sogni, aspirazioni, luci, solitudini, conflitti, rabbie e paure; donne che han comunicato il cammino, non sempre facile, nel trovare un punto d'incontro tra l'essere per sè e l'essere per gli altri; donne che han volato con ali di cera, costruito castelli di sabbia, indossato abiti impropri e son cadute, si son sollevate, ricadute e risollevate, ridendo delle loro ammaccature e condannandosi e assolvendosi sempre; donne che han cantato l'amore nelle sue molteplici e personali sfumature; donne stuprate, infibulate, burkate nel corpo e nell'anima; donne che abbracciano una causa, un'idea e son pronte a morire per essa. Occhi GRANDI, luminosi, curiosi, indifesi, indignati, fieri , coraggiosi, impauriti ma occhi consapevoli che essere donna è "qualcosa in più della bellezza". Piccole donne, grandi donne.....piccole vite, grandi vite..che importa? Sono gli occhi di Venere Storpia, di Rita,di Celia, di Mari, Maria, Claudia, Elena e tutti gli altri occhi incontrati e letti per caso in questo spazio "virtuale. Voglio dedicare a loro queste parole scritte di getto e voglio dedicarle all'uomo che me le ha ispirate..Volevo allegare al post la famosa foto degli occhi della Fallaci che in UN Uomo ha saputo declinare l'essere donna in maniera sublme. Ma ho cambiato idea. Quelli sotto son i miei occhi. Gli occhi di una donna.

2 dic 2006

Lettera ad un bambino mai nato ( la Fallaci dei poveri..)


Quando ti ho visto per la prima e ultima volta eri così. Sembravi un girino indifeso. Avresti visto la luce in questi giorni. Credimi se ti dico che stavolta pensavo che sarebbe tutto andato liscio, lo pensavo veramente. Ma non c’è mai nulla di scontato, la vita non è scontata. Eppure sono stata buona, non ho fumato, ho mangiato sano e intelligente, non ho tinto i capelli, ho coperto le orecchie per non sentire le insulsaggini che di solito mi fanno infiammare. Sono andata per medici e laboratori analisi come se fosse la cosa più naturale di questo mondo, io che sono una fifona incallita. Ho persino messo a tacere la mia cattiva coscienza che ha dato luce a quella buona quando ho capito che ti volevo. Ho pensato a come sarebbe stato bello questo natale con te, io che non amo il natale. Ho creduto che il tuo arrivo, come il Messia, avrebbe sanato tanti mali. Mi sentivo forte come un leone, forte per me e per te. Ho anche iniziato a vedere con rinnovato sguardo quel mondo che tanta paura avevo di farti incontrare. Ho pensato:”forse sto davvero crescendo, che miracolo stai compiendo piccolo seme..". Ma i miracoli non sono per tutti o forse solo per chi li chiede ed io non ho mai chiesto niente. E non chiedo niente neppure ora. A nessuno. Solo a me stessa dico basta, basta con questo dolore, voglio andare avanti e prendere solo il bello che è rimasto, le sensazioni, le emozioni che mi hai regalato e poi lascerò scorrere la vita davanti a me ovunque mi vorrà portare. E un pensiero sarà sempre per te.

24 nov 2006

La metamorfosi

Io non ho mai avuto paura di comunicare i miei sentimenti, di esternare la mia rabbia, di divulgare il mio punto di vista, di esprimere la mia malinconia o la mia allegria....sono quel che sono e oramai non faccio piu' acrobazie per apparire diversa. Ma mi rattrista constatare con quanta nonchalance alcune persone innalzano muri perchè un bel giorno hai detto BASTA e hai deciso che non volevi piu' stare zitta per non turbare la vacuità di certe menti. Non volevi piu' fare quello che gli altri si aspettavano da te. Non volevi piu' avere rose in bocca ma magari dire le parolacce. Non volevi piu' parlare di patate quando magari ti interessava parlare di cipolle....io volevo camminare ma per VOI mi sono fermata. Mi son persa nei labirinti del mio essere e ho avuto paura di non trovare piu' l'uscita. Ora ho detto Basta ma son sempre io. Quella che c'è sempre. Quella che si mette in un angolo e vi lascia spazio. Quella che mette da parte i suoi malumori per i vostri. Quella che vi accoglie con il sorriso anche se mezz'ora prima stava piangendo. Ci sono, son qui.. ma vi prego, non approfittatene.Ho fardelli pesanti anchio e, se potete, fate uno sforzo per ascoltare il mio mondo....mi viene in mente una frase di un bellissimo film : L'Attimo fuggente...."Due strade trovai nel bosco, io scelsi la meno battuta, per questo sono diverso"......non sono migliore o peggiore di voi , ora sono io, Monica, fiera di ciò che ho fatto, magari piu' sola ma leggera, ora e per sempre.

16 nov 2006

La mia luce

C'era una luce nella mia vita ed era mio padre. Se ne è andato in silenzio, senza disturbare come se nell'ora finale avesse voluto pareggiare i conti restituendoci quello di cui talvolta ci aveva privati.Dopo un lungo e rigido inverno, una splendida e anonima giornata di sole ha accompagnato il suo misterioso viaggio.Ho cercato di analizzare quella giornata nella speranza di trovare dei segni che avrebbero potuto farmi intuire quello che stava per accadere ma niente solo un senso di rabbia, solitudine e tradimento.E' difficile il rapporto tra un padre e una figlia. E' un po come il rapporto tra due innamorati, fatto di tenerezze, litigi incomprensioni a volte....e io ero innamorata di mio padre. L'Ho amato dal momento in cui ho preso coscienza che era mio padre, con la forza, la volontà, la generosità e l'incondizionato amore di un padre. L'Ho amato ancor di piu' quando ho capito che era un uomo, con le paure, le fragilità, le delusioni e gli errori di un uomo.E' stato un uomo difficile mio padre, molto difficile, difficile da amare e comprendere per chi non gli era figlio o moglie e talvolta anche per noi.Ma il suo essere ha fatto di noi delle grandi persone e questo lo dico senza presunzione e con un filo di orgoglio.Le grandi persone non sono solo quelle che compiendo grandi opere passano alla storia ma anche coloro che nel silenzio della loro piccola vita camminano all'insegna della lealtà, della rettitudine e alla ricerca della verità sempre e comunque.E questa è l'eredità morale che mio padre mi ha lasciato, un valore non quantificabile e in quanto tale immenso ed etermo.Una luce che scalda il cuore e alla mia luce volgo lo sguardo e dico GRAZIE!!!