14 set 2008

Pensieri con(nessi)

Frequentavo il ginnasio e il mio professore di materie classiche, uomo colto e di vivace e arguta intelligenza ma serioso come pochi, quando mi osservava ridere, mi apostrofava con questa frase in latino: il riso abbonda nella bocca degli sciocchi. Ricordo che allora, qualche compagno di classe, di quelli intelligenti, studiosi, ossequiosi, mi rivolgeva uno stupido sguardo di compatimento. Chiaro che io non mi sentissi affatto sciocca e chiaro è che quegli sguardi non ottenevano altra reazione che farmi sgorgare una successiva risata. Oggi mi è ritornato alla memoria questo insignificante episodio e una domanda è sorta spontanea. Mi sono chiesta se il senso di inadeguatezza che molte persone , inclusa me, si sentono addosso come fosse una seconda pelle, scaturisca da episodi apparentemente insignificanti, spontanei o mirati che siano, ma volti a bloccare le nostre più naturali inclinazioni e sensazioni. Io mi soffermo su una banalissima risata, ma il discorso potrebbe essere vario e vasto. Come quando ti invitano a controllare la bella l'emotività a favore della triste e noiosa razionalità.
Non so da dove scaturisca questa riflessione oggi. Forse perché stanotte mi sono svegliata varie volte, ricordavo i sogni fatti e non erano sensazioni positiva. Forse perché sono scesa dal letto con un groppo in gola e delle lacrime silenziose che mi rigavano le guance e con la sensazione che qualcosa di fastidioso si fosse messo tra il cuore ed il cervello (e non era un rospo). Forse perché un giorno capita che esci per strada e ti senti addosso tutta la positività e l'energia di questo mondo e ad un certo punto accade qualcosa. Ti fermi e non riesci più ad andare avanti né indietro. Davanti il baratro e dietro la salvezza. Forse perché per lungo tempo sei andata avanti come un gatto che insegue giocoso una matassa di filo di lana e non si accorge che gli si è attorcigliata tra il capo e la coda. Forse forse forse. Senza forse devo ascoltare le mie paure. I forse sono come le risate, camuffano la pesantezza della realtà e dei pensieri, ma come le risate, talvolta possono essere ingannevoli e inopportuni.
Intanto il cielo è sempre più blu...