23 lug 2015

Leggerezza. Questa sconosciuta.

Sandor Marai ne " Le confessioni di un borghese" sostiene che per molto tempo crediamo di conoscere la natura dei nostri desideri, delle nostre inclinazioni e dei nostri stati d’animo. Ma poi arriva un attimo in cui un’esplosione assordante ci avverte che viviamo in luoghi diversi da quelli in cui vorremmo vivere, che non ci occupiamo delle cose per cui abbiamo attitudine, che cerchiamo i favori o suscitiamo la collera di persone con cui non abbiamo nulla in comune, mentre ci manteniamo distanti, sordi e indifferenti nei confronti delle persone di cui proviamo nostalgia e a cui siamo legati da un vincolo profondo. Chi non presta ascolto a un tale avvertimento rischia di vivere una vita goffa e dimezzata, senza mai essere veramente se stesso. Quell'attimo è un lampo che ci rivela quali siano i nostri compiti, i nostri obblighi e il nostro destino, e che cosa, nella nostra vita, appartenga esclusivamente a noi. Ora chi glielo dice che quel lampo può arrecare più danni che doni e che la vita, per quanto sia l'unica che abbiamo, non la puoi candeggiare per lavare le patacche e stendere ad asciugare al sole? Chi glielo dice che nonostante la vita che ti cresce addosso, la partita di ritorno potresti non potertela giocare mai perché le mani, i piedi, la testa e il cuore non ti sorreggono più? Chi glielo dice?