22 giu 2009

Io non capisco gli adulti


Quando da bambina mi si domandava che cosa volessi fare da grande, rispondevo sicura: la guardiana del faro. Nel pensiero ingenuo di una bambina c’era solo la comprensione assoluta di quella che era la sua individualità più autentica. Una bambina non si domanda se quello che desidera è attuabile. Lo desidera e basta. Gli adulti ovviamente sorridevano ed io non capivo che cosa ci fosse di così ridicolo nella mia affermazione tanto da giustificare quelle risate. La loro mente era già smarrita e ammorbata, ma io allora non potevo saperlo. Che poi non erano proprio risate. Credo di non sbagliare se ricordo di aver colto qualche sguardo melanconico allora, quei lampi che ti vergogni di cogliere, quasi come stessi spiando dal buco della serratura nel privato più privato di un altro essere umano. Lampi di malinconia e di rimpianto. Mi atterrivano allora quegli sguardi e mi atterriscono ancora. Spiavo le espressioni dei grandi. A volte mi sembravano sporche, altre sconfitte, arrese alla quotidianità e a quello che sembrava il giusto e il prudente. Mi sembravano gli ultracorpi della fantascienza, uomini fuori ma senza emozioni. Io non capivo gli adulti. E loro non capivano me.
Ricordo che si andava al mare e nel pomeriggio arrivava il momento dei gelati per i bambini. Tutti si buttavano come impazziti ad infilare le mani in quella scatola a pescare quello che capitava. Tutti tranne me. Io aspettavo fuori dalla calca e non era detto che prendessi il gelato dopo. Non volevo un gelato, volevo il gelato. Se non c’era quello di mio gradimento e considerando che gli altri avevano già scelto la speranza era praticamente nulla, giravo i tacchi in silenzio. Gli adulti non capivano. Ma che c’era da capire?
Non capivano nemmeno perché io regalassi le mie cose. La proprietà. Io non concepivo il concetto di proprietà, non mi apparteneva cribbio. Capivo che se tu desideravi una cosa che mi apparteneva, regalartela o dividerla con te mi rendeva felice. Ricordo che una volta regalai una scarpa. Vai a capire che cosa mi passasse per la testa, che ci fa uno con una tua scarpa? Ma tant’è che così andò.
Anni fa partecipai alla prima marcia per la pace che si tenne in Italia. In verità della marcia non mi importava granché. Forse neppure della pace. Mi divertiva l’idea di vivere per strada, quindici giorni di cammino sotto il sole di luglio, zaino militare in spalla con tutte le tue cose, camminare su strade polverose e dormire in un sacco a pelo con il cielo sopra la tua testa. Un massacro in realtà, un favoloso massacro. Fatto sta che al mio rientro dormire con quattro pareti intorno proprio non mi riusciva. Non mi pareva ci fosse nulla di strano a posizionare il sacco a pelo in giardino per qualche giorno. Non li capirò mai gli adulti.
La cresima. Tutti i bambini fanno la santa cresima. Io non ho fatto la santa cresima. Non ho voluto fare la santa cresima. Ed è stata la prima e santissima volta che ho visto un adulto senza parole. E’ disarmante per un adulto sentire l’ovvietà uscire dalla bocca di un bambino.
Come tutte le bambine ho giocato con le bambole. Mi regalavano le bambole ed io giocavo con le bambole. Tutte le bambine giocano con le bambole. Non saprò mai se mi sarebbe piaciuto giocare con altre cose. Ma così è. E tutte le bambine sognavano di sposarsi e indossare un favoloso abito bianco. Io non ricordo che questo pensiero mi fosse mai passato per la testa. Sono davvero convinta che i bambini sanno già tutto. Hanno una percezione così chiara ed evidente di se stessi ed è davvero un peccato mortale quello che accade dopo. Questo si che è un reato e dovrebbero punire i responsabili. Tu sai tutto e poi ad un tratto sai solo quello che altri vogliono che tu sappia. Ed ecco che arriva l’errore, il passo falso che può comprometterti l’esistenza. Ma vai a spiegarlo agli adulti.


79 commenti:

  1. be'..allora perche' si dice che i bambini hanno la mente pura e virginea,libera da stereotipi e da schemi mentali? I bambini hanno un loro mondo fatto di fantasie,di giochi,di loro pensieri che noi non potremmo mai capire...anche le paure ad esempio,chi vuoi che gliele insegni se non noi adulti?loro nascono come una scatola vuota siamo noi che poi gliela riempiamo di cose false,di malizia,di tabu' e di credenze strane.uhmm...io da piccola ad esempio avevo la barbie di colore :) perche' scusa mica dev'essere per forza bionda mbe'!:)

    RispondiElimina
  2. I bambini non conoscono i luoghi comuni, la loro salvezza sta in questo. Ma poi si cresce. Il pericolo della crescita, prevede inclusioni di svariato genere, tutti pericolosi o meno. L'esperienza tuttavia dovrebbe indurre gli adulti a non slegarsi al sogno, qualsiasi disillusione avvenga. Non tutti ci riescono, e purtroppo, da questo nasce una sorta di cinismo fine a se stesso. Un caro saluto a te. :)

    RispondiElimina
  3. E' triste trovarsi adulti senza essere cresciuti. ( Faber)
    E io credo di essere una bambina cresciuta. Agli altri lascio il compito stronzo e ipocrita di essere solo adulti. Non so se capisci. Ma secondo me capisci. :)
    Quella della scarpa mi ha fatto ridere. Ma se ci pensi quello è il senso assoluto del dono. Regalare per il solo piacere di farlo.
    E i bambini questo lo fanno. E pure i bambini cresciuti. Gli adulti invece attendono di essere ricambiati e con due scarpe belle e uguali mica una :)
    Cleide se vai dal Capitano ti attende un duetto. Sbrigati e non fare storie.:)

    RispondiElimina
  4. Anche per me il dono della scarpa singola era irresistibile.
    Eddai, prenditi il gelato che se li ingozzano tutti!
    Chissà se mentivi quando dicevi che da grande avresti fatto la guardiana del faro. Ma c'è sempre tempo per trovare un lavoro diverso. Oh yeaahhhh!!!

    RispondiElimina
  5. Io dicevo che volevo fare la parrucchiera e poi ho cambiato dicendo che volevo fare l'interprete, mi intrigava l'idea di conoscere tante lingue e poter così comunicare con tante altre persone al di fuori della mia isola linguistica! Alla fine ho tenuto duro, ho studiato lingue e la comunicazione internazionale è diventata il mio lavoro. Così seguendo il tuo post posso dire che sapevo già tutto fin da bambina! ;-) La cosa bella di quando ero bambina è che non mi preoccupavo neanche di capirli gli adulti, me ne fregavo altamente di ciò che pensavano ero troppo intenta a vivere e gioire di ogni cosa... poi sono dovuta mia malgrado diventare adulta anche io!

    RispondiElimina
  6. Ho sbagliato post e link... sono link-oglionito..:-D
    Dicevo: c'è la tua ravola sul blog :-)))

    RispondiElimina
  7. Vaffaculo! La ravola...la TAVOLAAAA!!!!!!

    RispondiElimina
  8. Zagara..questo post in verità è un esercizio di scrittura spontanea. Quando scrivo sono ingessata. Faccio sforzi sovrumani per dire senza dire. E la Barbie di colore io non l'avevo. capisci no?.))

    Gians..con la crescita il cinismo e la disillusione ci aspettano al varco, sta a noi dosarli in maniera equilibrata con quella limpidezza che tuttavia permane.))

    Celia.. Capisco.:) Quella della scarpa a pensarci ora mi fa ridere, ma in fondo non sono poi cambiata tanto.
    Glielo dò io il duetto. E pure il disegno. Tu l'hai visto il ritratto che mi ha fatto no? Ne vogliamo parlare?:)

    Capitano..io non mento mai, dovresti saperlo. Quindi preparati perche i turni di notte li fai tu.))

    Vento..cara comare, tu hai avuto accanto due genitori intelligenti e il risultato è palese.:)

    Raz..FANGALA! Ti ho sentito. Che te urli?.))

    RispondiElimina
  9. Ahah che bello..io una scarpa non l'avrei mai regalata, ero troppo pignola, voelvo le cose perfette..poi in realtà non è che facessi tutto perfetto (anzi...).
    Che bello la guardina di un faro, quello si che è un sogno da bambini, altro che ballerina o cantante.
    E comunque son daccordissimo con te: i bambini san già ciò che vogliono e conoscono se stessi molto bene....e capsicono quando gli adulti dicono cazzate.
    Un abbraccio alla bambina Cleide.
    ah comuqnue uno dei miei sogni da bimba era fare la fruttivendola in spiaggia, che ne dici???

    RispondiElimina
  10. ciao cle..mi sa che ci somigliamo più di quanto pensassi..
    non ho fatto la cresima..e sono strasicura che la consapevolezza di me e di ciò che volevo era maggiore a 6 anni che non ora!
    ora..ci sono mille dubbi..mille perchè..spesso troppo pensati,abbiamo perso l'immediata naturalezza dei notsri pensieri!se ritornassimo per un attimo bambini avremo le risposte che anni di psicoterapia non ci darebbero mai!

    RispondiElimina
  11. Adesso che ci penso, fare il guardiano del faro sarebbe una cosa fantastica..

    RispondiElimina
  12. .. da bambina volevo fare la psicologa criminale..

    .. il che credo sia davvero preoccupante!! :-)
    Soprattutto se si considera che il mio sogno è rimasto quello.. tutto il resto è venuto e viene per caso.. Un lavoro vale l'altro, ormai, dal giorno che ho rimunciato al sogno..

    Non so se siamo errori di fabbrica noi che la pensiamo così, ma da bambini si sa la verità.. Da adulti la si condisce con le bugie per rendere la delusione più accettabile..

    RispondiElimina
  13. Dovevo leggerlo questo tuo post con calma e me la sono presa questa calma per un pò. Ma ne valeva la pena. Tutta.
    Perchè sai quella della scarpa è la migliore. Mi ricorda quando io regalai il mio braccialetto d'oro con coralli in cambio di una spugnetta minuscola per lavare le bambole. Immagina le ire di mia madre.
    Anzi di più: fece il giro di tutte le bambine dell'asilo per scoprire a chi l'avessi dato: insomma non lo scoprimmo mai.
    Perchè io non ricordavo più chi fosse.
    Era importante la spugnetta per lavare le bambole: come fare a farlo capire?
    Che il braccialetto dopo un giorno non mi divertiva più?
    Anche adesso non sono molto normale. Dovrei ad esempio andare a pagare le bollette alla posta e ho fatto bruciare tutto il latte nella pentola per dedicarmi a cose più piacevoli. Per me.
    Mi dico che devo smetterla, perchè continuo ad essere sempre sgridata...
    Ma le bambole. Si quello è un altro affare.Le bambole... vorrei ne parlassi di più.

    RispondiElimina
  14. POTREMMO ESSERE PIU' SIMILI?
    No...
    Bambine mai cresciute
    e io lo ritengo un pregio
    (che porta un sacco di guai)
    ma mai ti toglierà quei pensieri bambini.


    P.S.
    UN BACIO ALLA SAGGIA CELIA!

    RispondiElimina
  15. I bambini..ma in fondo dentro conserviamo quello spirito che la fottutissima vita ci fa nascondere e celare in modo subdolo;la scarpa,il mare,i sogni da bambino,sono lì,e rimarranno lì piu' di ogni altra sconceria che la mente elucubra da grande,sempre costretti da basi bigotte che da piccoli non abbiamo....in fondo per scrivere cio' sei ancora quella bambina pura e semplice.

    RispondiElimina
  16. Cara mia, sono in pochi ad impegnarsi in questo, si vuol crescere ed in fretta, saltando magari tutta quella parte di formazione culturale che toglie solo tempo prezioso, si cercano scorciatoie in ognidove, che peccato, si dice che i giovani siano il futuro, ma con certi stereotipi datti dati dall'assuefazione televisiva, ho paura che una buona percentuale venga fuori male.

    RispondiElimina
  17. ...sei una persona straordinaria, non certo banale... A me più di una volta hanno detto "sei strano" e a me la cosa pareva strana, pertanto chiedevo perchè? Ma non sapevano rispondere... Per cui oggi considero l'essere "strano" un complimento, un non essere banale, non appartenere alla schiera degli alfa e beta del GrandeAsinello, Papi per le Escort... :-)* M.

    RispondiElimina
  18. Tu credi sia sconveniente a 38 anni riconoscersi ancora nei tuoi comportamenti di bambina ??
    Io sono molto simile a ciò che dici, ma purtroppo lo sono ancora, io regalo, sempre, mi rende felice farlo,condividere mi da gioia.
    Però ero golosa e mangiavo un gelato basta che sia..
    Mentre prima gli sgardi strani non li capivo, adesso alcune volte mi feriscono..ma non importa arriv il momento in cui scivolano via senza che tu debba usare cerotti ..
    Ciao :))

    RispondiElimina
  19. Mi piace quando mi leggi dentro
    e lo tiri fuori tu per me.
    Grazie Clè

    RispondiElimina
  20. i bambini sanno regalare gioia vera
    e piena...

    (ps: la foto del tuo commento da me è stata scattata da una rotonda su via Caracciolo, la posizione e un grandangolo spinto (un 12-24mm), hanno contribuito alla vasta e forse un pò disorientante inquadratura...)
    un saluto...

    RispondiElimina
  21. Visti i commenti su Micheal Jackson: possibile che la prima definizione che dan di lui i giornalisti sia che non è mai cresciuto, che è sempre rimasto bambino o roba simile? non entro nei particolari delle accuse e dei suoi comportamenti, non son nemmeno mai stata una sua fan. Ma se smettessimo di giudicare chi riesce a divertirsi e meravigliarsi come un bimbo e goderci la vita sarebbe meglio no?e saper davvero giocare coi piccoli, non far finta ed essere compiacenti. Mi fan schifo certi giornalisti.e certi adulti.
    By the way Cleide c'è un caldo pazzesco, da Sardegna, voglio il mareeee!baci

    RispondiElimina
  22. Cara Cleide che sei una ragazza generosa l'ho capito da subito, e questa caratteristica ti fa diversa e speciale! A che serve il senso della proprietà privata se poi si deve lasciare tutto? Il senso del "mio" nei bambini è molto sviluppato e spesse volte , sbagliando, incoraggiato dagli adulti che lo hanno ben sviluppato, però quando abdicano a questa caratteristica ecco che riesco a percepire che si può vivere meglio se non si è legati al senso del possesso, e che donare porta la gioia! Concetto difficile da capire perchè il mondo non so per quale motivo propaganda tutto l'opposto! Regalare una scarpa poi è di una bellezza sconcertante che mostra oltre alla genrosità una sensibilità particolare, da artista (sbaglio?).
    Desiderare fare il guardiano del faro si identifica bene con una natura nostalgica e maliconconica che preferisce la solitudiene e la contemplazione. In fondo stare dentro un faro oltre ad accendere e spegnere cosa si deve fare? Guardare il mare, leggere, meditare, forse dipingere e perchè no, fare maglioni per l'inverno!Questa tua natura si conferma bene con gli altri atteggiamenti che hai descritto:il non accalcarti per prendere il gelato, non prendere il gelato se non era proprio quello preferito e tutto il resto!Chi lo sa perchè quando si diventa adulti poi ci si veste di atteggiamenti precostiuti e tutti uguali, e tanto distaccati dalla realtà dei bambini e del momdo stesso.Diventare adulti, con l'accezione, che viene data a questo termine non mi è mai piaciuto perchè lo percepisco come una cosa negativa che fa vivere come ingabbiati.Per questo ti dico di rimanere bambina e con quegli occhi guardare il mondo infischiandotene (boh, si dice così?) di cosa possono pensare gli altri! Una cosa di cui mi sono infischiato alla grande è: ma cosa diranno gli altri, vicini parenti ecc.! Ho, ed, abbiamo tentato di di vivere la vita liberi da legami e situazioni che potessero condizionare le scelte personali e familiari!
    L'unico problema che, purtroppo, per molte cose sono dovuto diventare "adulto" (nel senso del dovere e degli impegni) troppo presto causa la morte di mio padre! Tale situazione ha fortemente condizionato la mia infanzia, però non mi ha impedito di prendere il senso negativo dell'essere adulto perchè come dicevo sopra ho sempre lottato per tentare di essere come desideravo prescindendo di conformarmi a quello che potessero pensare per me. Ai miegli figli mai ho detto :questo non si fa perchè poi cosa potrebbero dire e pensare gli altri!! Mai! Ho sempre detto quello che secondo me, noi, dovevano essere le cose da fare, da piccoli, e poi da più grandi quello che secondo noi ci sembrava la cosa migliore da fare, lasciando poi a loro la piena libertà, in tutte le scelte, dalla scuola al tipo di vita ecc.. Spero che un giorno prima di chiudere gli occhi per sempre questo fatto qualche figlio lo riconosca come una cosa importante per loro per la loro vita e me lo dica!
    Cara Cleide, come sempre un post profondo che tanto fa riflettere.

    Auguri per il tuo vivere in questo presente!!

    Ciao.

    berardo

    RispondiElimina
  23. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  24. Ho letto più volte il post, lo trovo di una delicatezza unica.
    Non era l’adulta che scriveva, ma la bimba che è rimasta dentro di te.
    Non si dovrebbe mai perdere la parte migliore di noi, la fanciullezza,
    credo che in te sia rimasta intatta, questo ti rende speciale perché sai dare ancora un valore alle piccole cose,
    che poi, sono quelle che contano di più.
    Gli adulti sono una brutta razza, spesso sono superficiali, presuntuosi e egoisti, hanno la capacità di rovinare l’innocenza dei bambini, rendendoli a loro immagine e somiglianza (dei mostri senza sentimenti)!
    Io sono diventata adulta troppo in fretta, ma una parte di me resterà sempre bambina e non voglio perderla, perché grazie a quella parte riesco ancora ad entusiasmarmi e provare emozioni per tutto quello che mi circonda.
    Un abbraccio

    RispondiElimina
  25. Beh, non li capivo (e forse ancora non li capisco) neanche io. Molto belle le tue riflessioni, mi hanno fatto viaggiare nel tempo. Avevo 8 o 9 anni, eravamo sfollati in un paesino dei colli Euganei dove la scuola non c'era. Un giorno mio padre mi chiese: "ma tu cosa vuoi fare da grande?". Io spesso passavo davanti la bottega di un falegname e restavo affascinato sia dall'odore del legno che dai lavori di quell'artigiano. Guardai mio padre e risposi: "il falegname, papà". Presi un sacco di botte. Non avevo capito che era una domanda retorica perchè mio padre mi aveva comprato un libretto che si chiamava - Il maestro in casa - che conteneva una serie di lezioni che avrei dovuto fare da solo e che, ovviamente, non avevo fatto.
    ;-)))

    RispondiElimina
  26. Esentata da critiche? ti farei sentire che diceva di me, mio padre. :))

    RispondiElimina
  27. Grazie della visita e delle tue parole..hai preso in centro quello che volevo dire..credo che terrò a mente quello che hai scirtto;-D

    RispondiElimina
  28. oggi ti dico cara comare mia che vorrei fare la guardiana del faro anche io... se vuoi ci proviamo insieme! ;-) un abbraccio dal vento

    RispondiElimina
  29. ... l'ho pensato anch'io (per il momento "papi" non è ancora blogger...)

    RispondiElimina
  30. ciao cara,

    io invece alla domanda "cosa vuoi essere da grande?" io dicevo "capo" ... poi "autista di motorini per portare le pizzette" (anche se non avevo nemmeno il patentino) e finalmente professoressa... ora sto studiando per diventare direttrice di un Museo importante (in Spagna) e spero si realizzi presto :)

    poi i bambini, sai mi sembrano a volte troppo simili ai vecchi. cioè ti fissano con gli occhi, o la mente... e lo sanno tutto, lo capiscono tutto al volo. ma sono sempre sinceri. anche se gli adulti, cioè quelli di età media, non riusciamo nemmeno a capirli.

    ti mando un abbraccio.
    Tali

    RispondiElimina
  31. Mi giunge notizia di un faro abbandonato in Sardegna. Ovviamente non potremmo fare le guardiane ma che ne dici di un ristonantino dentro il faro? Con visuale mozzafiato. Si accettano soci e Vento è la prima, se desidera. :)

    RispondiElimina
  32. Come si va da queste parti?
    Io così, così.
    Riguardo alla frase sulle bamabole...
    So che intendevi questo: quanto hai poi esplicitato.
    Ma ti invitavo a parlare di più delle bambole per quello che incosciamente sono nel nostro immaginario: sono figli, siamo mamme.
    sono figli...
    Se vorrai.

    RispondiElimina
  33. Leggo che si accettano iscrizioni per la gestione di un rustorantino sul faro.
    Mi offro volontaria per cucinare specialità marinare sicule e di terra, sempre sicule.
    Ci sto se mi assumete.
    a proposito di ricettine che ne pensi di un bel tiramisù con caffè?
    Tanto caffè, come quello che mi ci vuoe per tirarmi su?

    RispondiElimina
  34. Lui scrive certe cose,io anche...ma non è che per caso siete voi che ci portate a immaginare determinate situazioni?:-)

    RispondiElimina
  35. Timo..l'unica cosa sensata mi pare che sarebbe smettere di giudicare gli altri no? Ma i giornalisti ci campano e quindi..:)

    Bera..direi che anche tu sei molto generoso. Giuro che in tre anni di blog non ho mai visto nessuno impegnarsi aleggere un post con tanta attenzione e rispondere in egual misura..)

    Invisibile..felice di rileggerti in questi lidi. Sarebbe cosa buona e giusta non cedere al disincanto, tuttavia non è semplice. Ci si impegna però.:)

    Sergio..insomma ci hanno gabbati e non ce ne siamo accorti, ma mi pare non ci fosse via di scampo no? Esco un attimo fuori tema: pensa che io, nonostante vivessi fuori casa da anni, quando rientravo qualche giorno dai miei, se uscivo la sera non riuscivo a fare tardi. Capisciamme..:)

    Gians..ma tuo padre le dice ancora quelle cose di te? No perchè questo farebbe la differenza. Pensa che io ogni tanto sogno il mio che mi cazzia dall'Aldilà.))

    Vaniglia..mi piacciono i tuoi post. E salutami Mr. Loto.))

    Vento..comare! Io sto percorrendo una brutta strada, non so se ti convenga.:)

    Angel..abbi fede ragazzo, abbi fede..)

    Tali.."l'autista di motorini per portare le pizzette" è la migliore che ho sentito.:Fortuna che ti sei ripresa.:)

    Sanchez..non scherzare che io un faro l'ho trovato e, per la sua posizione, un ristorantino per splillare soldi a quegli imbecilli dei vip, non sarebbe da sottovalutare. Quindi occhio che tu e Vento siete dentro.))

    Arial..avevo capito che volessi ragionare su quello. Ora che mi ci fai pensare non ho mai desiderato neppure quello in fondo. Ci ho provato come tutte le donne, ma forse più perchè si dovesse che per vera convinzione e comunque è andata come sai. La verità è che mi spaventa, mi spaventa ora e non so neppure se vorrei ancora. Mi spaventa meno buttarmi in un business, tipo restaurare un faro dismesso e lavorare con delle blogger toste e capaci come voi.Poi ho pure imparato la caponatina siciliana, che voglio di più?))

    Giovanni..sappi che la tua risposta mi spaventa ancora di più.))

    Spero di non aver dimenticato nessuno.
    Qualcuno saprebbe dirmi perchè spariscono i link dalla mia colonna?:(

    RispondiElimina
  36. Ciao Cleide, so che hai imparato tante ricette siciliane, ma la cucina sarda non scherza nemmeno un pò.
    Sappi che me ne vo.
    Per un pò
    Vado a fare tuffi e bagni in quel mare che fu degli dei e delle sibille. La nuova casa è accogliente ma non ho ancora trasportato tutti i post e allora la vecchia casa sembra più ricca di ricordi.
    Vado non senza prima una ricettina: triglie marinate o alici marinate.
    Sai che ti dico, preferisco un bel calamaro ad insalata:
    Preparazione:
    Prendo un calamaro grande ma non troppo. Pulito, lo bollisco come un polipo, (un quarto d'ora nell'acqua bollente, poi spengo e lascio raffreddare nella sua acqua.)
    Preparo intanto una julienne di carote e sedano coste e foglie a pezzetoni.
    Appena freddo taglio il calamaro con anelli e ciuffettini di tentacoli. Aggiungo le verdure, il prezzemolo, il sale se occorre, il pepe, l'olio di oliva, il limone, abbondante e il coriandolo macinato, tanto, tanto, tanto fino a profumare di fino.
    Va in frigo per un be pò e lo mangi poi freddo.
    Buon appetito e buon luglio.
    A presto
    Già mi manchi.

    RispondiElimina
  37. Arial..ferma lì, sei già andata?.))
    Dovrò decidermi ad usare sto coriandolo prima o poi.
    Ricambio la ricettina: calamaro bollito, cipolla di Tropea a fette ( dopo averla fatta macerare in acqua e aceto o sono dolori) pomodorini, rucola e sedano. Questo il calamaro alla Cleide. Lo so, la cipolla di Tropea che c'azzecca con la Sardegna? :)
    Parto anche io tra una quindicina di giorni e me ne vò un po' in giro con il Capitano. Buone vacanze sorella.))

    RispondiElimina
  38. aspe'..aspe'...il calamaro come???buono fatto cosi',lo provero' grazie :))))ciao Cleiduzza..

    RispondiElimina
  39. ma il blog di Celia che fine ha fatto nei box? :-)

    RispondiElimina
  40. E che palle!
    Non è sparita solo Celia, ma anche Zagara e Bera.
    Ho cancellato tutto, ho rimesso tutto e non c'è verso.((

    RispondiElimina
  41. A guardare bene è sparito pure Sergio. Ma qualcuno sa darmi una spiegazione?

    RispondiElimina
  42. Non ho mai visto un adulto in vita mia.

    RispondiElimina
  43. Eccomi a te a fare la respirazione bocca a bocca al tuo blog. Te l'hanno mai detto in estate i blog si beccano delle influenze pericolosissime? Attenta alle correnti non d'aria ma di mare e spiaggia. Io da bambino cosa facevo? leggevo i libri di Salgari e fantasticavo delle cose più assurde: ritengo però che non mi abbia mai attratto la fantasia di fare il guardiano del faro.
    :-)

    RispondiElimina
  44. passo per un abbraccio.
    :)

    RispondiElimina
  45. .. ti è mai capitato di ascoltare qualcuno che dicesse esattamente le stesse cose che stavi pensando un minuto prima?..
    Ecco.. mi è appena successa la stessa cosa con te!

    RispondiElimina
  46. Ci sei ancora?
    Leggo la tua ricetta di calamaro, ottima variante che vado a provar...
    Mi trovo per un passaggio rapido, sono ancora impegnata in tuffi e bagni. E pizze al forno a legna, e piantine da travasare e gerani, lavanda, marmellate e cos'altro?
    Una storia infinita...
    Per cui poi tornare è una benedizione.

    RispondiElimina
  47. Ehi, ma che aria di chiuso in questo blog! Apriamo le finestre, facciamo entrare aria fresca e il suono delle campane a festa, mettiamo un po' di musica, una di Guccini per riflettere e una bella canzone ritmata per ballare, direi "The rhythm is magic" di Marie Claire d'Ubaldo. Che altro? organizziamo una festa improvvisata, un rave party, no, un rave no che noi siamo bravi ragazzi che la domenica si mettono il vestito buono e salutano tutti in strada. Facciamo una festicciola a panini e salame e birra, magari ci mettiamo pure qualcuno di quelle spianate strepitose che sai preparare tu. Conserviamo un panino e un bicchiere di birra pure per Celia, ma se fa troppo tardi ce li pappiamo noi. Ecco, già si sta meglio, aria fresca e allegria oh yeaaahhhh!!!

    RispondiElimina
  48. Nel mio blog si che c'è aria da funerale, cosi' nero, cosi' antico. Ma non ho niente da dire. Soffrirò di qualcosa? Sai che faccio? Unisco tutti i commenti che ho fatto in questo periodo e li metto come post. :) Ho perso l'ispirazione, non ritrovo Celia Sanchez che per molti potrebbe essere una benedizione :)
    Beh ora che si canta? Lasciatemi le spianate anche se arrivo in ritardo. Almeno una.
    :)

    RispondiElimina
  49. Ma dico io. Un blog non può andarsene in ferie ogni tanto? Intanto io domani me ne vado in vacanza sul serio e pure tu caro il mio capitano. E non sei su scherzi a parte, dovrai avermi tra i piedi sul serio.))
    Celia, che te frega del blog. Rilassati, vattene al mare, tanto occasioni per far incazzare Sanchez non ne mancheranno e con il fresco ci si incazza pure meglio.:)
    Arial ci sentiamo al mio/tuo rientro.
    Un saluto a Gians, Cuncetta, agli ultimi passanti per caso e saludos por todos. Olè!

    RispondiElimina
  50. ciao comà, quindi vai in ferie? anche io a breve..tra una settimana..
    oggi mi sento molto hotel supramonte..
    basu mannu

    RispondiElimina
  51. mi apposto a distanza di sicurezza...
    vestita da suora c'è sicurezza anche per te...
    un saluto

    RispondiElimina
  52. passo per un saluto, sperando quanto prima di arrivare presso la tua bella terra in vacanza..
    :)

    RispondiElimina
  53. Come sempre un post molto profondo. Mi diverte scoprire cosa frulla nella testa del mio bambino di sei anni, quel miscuglio di fantasia e realtà, conoscenza e intuizione, stupore e divertimento, spero di contribuire a dargli una bella infanzia.
    Questo video mi ha colpito ...
    http://www.youtube.com/watch?v=XpM76yUYoZI

    RispondiElimina
  54. Passo per un saluto prima della pausa estiva, a presto e stammi bene. :)

    RispondiElimina
  55. visto il nuovo look bianco con riflessi metallici. Questo mi sembra il momento per scrivere un nuovo post, che ne dici? :-)

    RispondiElimina
  56. arrivo a breve nella tua terra. finalmente.
    il tempo di sbrigare le ultime faccende.

    :)

    bacio cara.
    buone vacanze a te e capitano.

    RispondiElimina
  57. Ecco...e noi che vecanze non ne abbiamo?
    ebbene si, master intensivo, lezioni finite 10 giorni fa ma ora abbiam da lavorare per la tesi...quindi scrivi appena puoi ;-)
    ciaooo e intanto buonissime vacanze!

    RispondiElimina
  58. ciao sorella, io ritornata da un pò ma non sul blog.
    Abbronzata, ma spero di riprendere il mare ancora un pò. baci

    RispondiElimina
  59. Wow, mi sento solo. Qualcuno esiste ancora nella blogosfera? :))

    RispondiElimina
  60. E io che pensavo di trovare un nuovo post :)
    In questi giorni io davvero non capisco gli adulti.
    :)

    RispondiElimina
  61. Sanchez..scriverò un nuovo post quando tu scriverai un nuovo post. Quindi organizzati.))
    Un saluto confuso e afoso a chi passa.))

    RispondiElimina
  62. Nemmeno io li ho mai capiti,chi mi conosce lo sa :-)
    non mollo!!!!
    Rob

    RispondiElimina
  63. ciao, come va?

    io bene, con la solita vita... stasera vado in piscina per rinfrescarmi di questo bel caldo... un abbraccio :)

    Tali

    RispondiElimina
  64. Le ferie sono finite, ripeto Fi Ni Te, vuoi metterti a scrivere? ;) Un caro saluto.

    RispondiElimina
  65. Anche io scriverò un post quando tu e Celia vi metterete all'opera con uno nuovo.
    :-)

    RispondiElimina
  66. Mjb..giusto tu ci mancavi. Ora possiamo fondare il Club dei Blogger Estinti.))

    RispondiElimina
  67. Vedi?
    Abbiamo già trovato il nome del nuovo blog mio tuo e di Celia.
    Fantastico.
    :-)

    RispondiElimina
  68. Ciao, anche tu bloccata dal caldo? Questa mattina è più fresco ma questa notte ho dormito poco e adesso devo uscire!
    Spero nel fresco, presto!

    Ciao.

    berardo

    RispondiElimina
  69. Ciao Cleide, come va?
    Un saluto affettuoso
    Mk

    RispondiElimina
  70. Ciao Cleide!Buone feste:)))E buon anno:)
    Mk

    RispondiElimina
  71. Pigra che non sei altra, passo per darti un buon anno, convinto che noi nel bene o nel male, i giorni contino. Un abbraccio a te.

    RispondiElimina
  72. A spasso con le intermittenze ...troppo a spasso Cleide!:DDD
    Un abbraccio
    mk

    RispondiElimina
  73. Diventare adulti significa farsi imbastardire dalle sovrastrutture che "gli altri" si affannano a costruire sulla purezza del pensiero bambino.
    Significa farsi spaventare dai tabù, incarognire dai contrasti sociali considerati "normalità", appiattire dalle convenzioni e dal "comune senso del pudore".
    Proprio quello che ci fa diventare "spudoratamente" banali.
    Fortunatamente qualcuno riesce a restare bambino ed a comunicarlo a qualcun altro che lo capisce.

    RispondiElimina
  74. Magari se ne avesse la possibilità...Ma possiamo solo imparare dai nostri errori e farne di altri!:)))
    Un abbraccio e buona Pasqua:)
    Mk

    RispondiElimina
  75. Magari se ne avesse la possibilità...Ma possiamo solo imparare dai nostri errori e farne di altri!:)))
    Un abbraccio e buona Pasqua:)
    Mk

    RispondiElimina