8 mar 2011

Fahrenheit 451

Vogliono controllare da sempre i nostri pensieri. Vogliono che pensiamo quello che vogliono loro. Vogliono che siamo bravi e tranquilli e non diamo fastidio. Vogliono che diciamo grazie, signore, e scusi, signore, e mi permetta, signore. Vogliono che recitiamo la nostra recita della vita, con le battute già scritte per noi, senza improvvisare, e soprattutto senza uscire dal copione che hanno previsto per ognuno di noi. Chi sono? Sono i soliti di sempre, i potenti, i controllori, quelli che spingono i bottoni, quelli che stanno in alto e a volte si affacciano dalle finestre per ricevere le nostre ovazioni.
I potenti hanno scoperto che per controllare i nostri pensieri non c'è niente di meglio che limitare o ridurre il livello di informazione. Le informazioni si possono ridurre o censurare in molti modi. Impossessandosi dei mezzi che danno le notizie. O ancora meglio eliminando fisicamente quei mezzi. Il mezzo più nobile per fare cultura e informazione sono da sempre i libri. Ebbene, si sono detti i potenti, se noi bruciassimo i libri, quelli di carta e magari il loro corrispettivo immateriale del Web, come funzionerebbe meglio la società! Sarebbe più ordinata, senza facinorosi con un sacco di grilli in testa a causa di letture sbagliate. Senza gente che spreca tempo ed energie a pensare invece che a vivere. Bruciare i libri, questa è la via per creare una società migliore.
I potenti hanno tentato di farlo più volte nel corso della Storia. Ma dove ci sono riusciti meglio è stato senza dubbio nello straordinario romanzo "Fahrenheit 451" di Ray Bradbury pubblicato negli anni ’50 e che ho riletto in questi giorni..Uno scenario fantascientifico e paradossale ai limiti dell’assurdo ma più attuale che mai. Perché ai nostri giorni è più forte che mai il tentativo dei poteri politici, culturali o ideologici di controllare le nostre menti e farci pensare quello che vogliono loro. Lo fanno senza bruciare i libri, senza uccidere ed incenerire chi tenta di capire al di là del visibile e del riconosciuto, senza terrore e senza paura ma in maniera più subdola e sottile instillando confusione e dubbio nelle nostre coscienze, sovvertendo il senso della morale e del costume, stendendo nebbia su verità palesi a tutti. Mi domando se si tratti di una battaglia da vincere ora o di una guerra che ha avuto inizio con la storia dell’uomo e che non avrà mai fine.