19 mar 2007

In direzione ostinata e contraria

In direzione ostinata e contraria...vado
In direzione ostinata e contraria rispetto alla strada tracciata,
al sentiero conosciuto, al cammino intrapreso da un altra me...che non esiste più. Un'Altra me..peggiore..migliore, che cosa cambia? Un 'Altra.
Vai a spiegare al mondo che non esisti più..
Vai a spiegare la tua angoscia, quel sentirti soffocare, la paura di perderti, la tua voce che si affanna per trovare una via d'uscita...
Vai a spiegare al mondo che hai paura di ricominciare da capo, hai una fottutissima paura pure tu, e hai paura più di loro..perchè è della tua vita che si parla.
Vai a spiegare che quando ti accorgi che l'acqua ti arriva alla gola, nell'ultimo istante, quello che un soffio separa la vita dalla morte, quando stai per soccombere....raccogli le forze smarrite nei labirinti delle paure ...
e ci sei tu e quello che rimane della tua vita
e c'è un seme da piantare
un germoglio da osservare con incanto
una tenero virgulto da proteggere dalle intemperie, dai parassiti ..
un 'albero forte e possente che nulla potrà piegare.
Vai a spiegare al mondo....
In direzione ostinata e contraria...vado rispetto alla vostra, certo........non alla mia.

6 mar 2007

Il Viaggiatore

Un giorno, ad una domanda postami da un' amico, ho risposto con un passo di "Viaggio in Portogallo” di José Saramago:
“..quando il viaggiatore si è seduto sulla sabbia della spiaggia e ha detto :“non c’è altro da vedere”, sapeva che non era vero. Bisogna vedere quel che non si è visto, vedere di nuovo quel che si è già visto, vedere in primavera quel che si è visto in estate, vedere di giorno quel che si era visto di notte, con il sole dove la prima volta pioveva, vedere le messi verdi, il frutto maturo, la pietra che ha cambiato posto, l’ombra che non c’era. Bisogna ritornare sui passi già dati per ripeterli e per tracciarvi accanto nuovi cammini. Bisogna ricominciare il viaggio. Sempre”.
Oggi mi ritorna in mente questa riflessione e mi accorgo che sta sulla mia pelle come un abito fatto su misura. Spesso e superficialmente, nel corso della mia vita, sono stata tacciata di incoerenza, di contraddizione, di labilità di pensiero, parole ed azioni…. La risposta è nelle parole di Saramago che mi riportano al “ panta rei” di Eraclito, tutto cambia fuori e dentro di noi. Mi piace l’idea del “divenire”, della trasformazione, dell’essere precari, provvisori. Mi pare che avere un’ identità equivalga a fermare un’evoluzione, contrastare quel flusso dinamico di energia presente dentro ognuno di noi.
Vedere di nuovo quel che si è già visto, con gli occhi di ieri, di oggi e di domani…….con rinnovata meraviglia, incanto , stupore..