12 giu 2010

Coriandoli

In mezzo alla piazza  c’è una donna con i capelli  color ebano e i vestiti colorati che ad ogni passo fa volare coriandoli per aria. La seguo, ebbra di questa visione e del profumo di leggerezza che emana. Vorrei carpire il segreto del suo passo leggero, delle sue vesti che ondeggiano libertà, del candore che leggo nel suo sguardo quando incrocia il mio. La seguo, la trattengo e le tendo la mano. Me la stringe. La sua stretta di mano è diversa, diversa da quella di tutte le mani che ho stretto nella mia intera vita. Mi parla senza emettere alcun suono regalandomi immagini veloci e nitidissime mentre stringe la mia mano per un tempo che pare eterno. Vedo cartelle di fogli bianchi con titoli imponenti, storie appena abbozzate senza finali. La mia arte, il mio unico talento. La mia vita. All’improvviso un guizzo veloce dei suoi occhi  mi rimanda tracce compiute alle mie storie senza finale  e carne e sangue alle mie pagine bianche. Stavolta le immagini sono terrificanti. Vedo porte, cancelli, frontiere e cartelli che indicano direzioni obbligate. Faccio un balzo indietro e come colpita da una scarica elettrica strappo la mia mano da quella morsa spaventosa. Mi ritrovo sola su quella piazza. Non c’è traccia della donna  dai vestiti colorati e dai capelli color ebano. Solo coriandoli ai miei piedi.