29 ago 2007

Della paura e del coraggio







Che cos'è che fa i silenzi più ostinati..
Che cos'è che fa le camere più grandi..
I rapporti tra le persone sono complicati, come i corridoi di un labirinto,
dove si finisce con lo smarrirsi.
Quando si trova l'uscita è già troppo tardi, perché si è già imboccata un'altra strada.
Ho investito molte delle mie risorse lungo quei corridoi, ma non posso e non voglio tornare indietro. Ora indugio davanti all'uscita e mi fermo perché ho paura. Ma non potrò farlo a lungo.
E nel mentre attendo la notte per riposare, per placare le mie ansie, per coprirmi perché sento freddo. Passerà, so che passerà...lo ripeto a me stessa in vari momenti e con stati d'animo contrastanti. Con rabbia, con ilarità, con un pianto silenzioso, con smarrimento...niente di assurdo, tutto è dannatamente normale. Devo solo oltrepassare quella soglia.....e avrò comunque vinto la mia battaglia.
C'è una forza che giace addormentata dentro ognuno di noi e si desta quando sente quel richiamo , un richiamo che è per lei, solo per lei. In quel momento. Non prima, non dopo.
Non puoi non ubbidire a quel richiamo. Devi solo andare.

20 ago 2007

Piccoli scugnizzi crescono


Napoli è Napoli. Una città piena di vita e di contraddizioni.
Piazza Dante, ingresso di Port'Alba.
Tre ragazzini giocano a pallone a ridosso dell'ingresso della stazione della metro. Si avvicinano un gruppo di turisti pakistani. Fa caldo, sono stanchi. Le panchine sono occupate. Si siedono ai bordi della recinzione in vetro dell'ingresso della metro, nello stesso punto in cui i ragazzini calciano il pallone. Osservo. Penso che a quel punto i ragazzini decidano di rivolgere le loro pallonate altrove. Niente del genere. I tre iniziano a gesticolare chiedono ai malcapitati turisti di andar via...insomma loro stavano giocando. I turisti sorridono. Anche loro, come me, pensano che scherzino. Insomma, sei adulti stanchi e accaldati che si riposano....Niente del genere. I ragazzini iniziano a pallonare contro i poveri turisti come se nulla fosse. Quelli li guardano increduli, sorridono, ma poi capiscono che i tre fanno sul serio. Alla fine, stanchi, increduli e inferociti si alzano, urlano qualcosa ai tre scostumati che di rimando iniziano ad insultarli con frasi e gesti osceni e volgari. Sono allibita. Quelli non avevano paura di nulla. Quello era il loro campo da gioco, quello era il loro territorio.
Mi ritrovo spesso a pensare che oramai non mi sorprendo più di nulla. Non è vero.
Si parla di crisi dei valori tradizionali e non si può negare che ci sia, ma il rispetto dell'uomo per l'uomo è qualcosa che dovrebbe essere connaturato nell'essere umano.. così non è.
Il rispetto va insegnato e questo non sempre accade. E non sempre per colpa o difetto.
Il destino sembrerebbe segnato alla nascita, dalle condizioni sociali e ambientali. Talvolta può accadere che un fatto fortuito, un incontro casuale possa condurre una vita già segnata su binari più fortunati. Mi piace pensare che questo possa accadere anche a quei ragazzini....